Monopoli nasce e si sviluppa attorno al porto. Un po’ di storia
Sul sito della Capitaneria di Porto è possibile ripercorrere la storia della Città di Monopoli. L’origine è legata certamente al porto.
Nel I secolo dell’era cristiana esisteva un villaggio di pescatori e agricoltori insediatisi nelle grotte, il Portus Poediculorum, riportato nella Tabula Peutengeriana con il nome di Portus Pedie. Si trattava di un porto canale, simile ad un lungo e stretto fiordo che dall’attuale Porto vecchio, piazza Garibaldi e Chiesa Amalfitana si inoltra tra pareti e cavità rocciose lungo via Santa Caterina fino al sito dell’attuale Madonna del Soccorso.
Dall’arrivo dei Normanni fino al primo periodo borbonico, il porto è ancora limitato da un piccolo molo di una quarantina di metri nella zona del castello.
È dal 1818 che, ad opera del governo borbonico, verranno eseguiti i primi scandagli nella rada antistante la città.
Nel 1850 il commerciante Michele De Martino, con denaro proprio e con i proventi dei bastimenti locali, esegue l’allungamento del terrapieno del Castello Carlo V.
Nel 1865 viene conferito l’incarico di una nuova progettazione all’ingegner Francesco Lamberti e nel 1866 i lavori per 460.000 lire vengono affidati alla ditta Fiocca. Il 16 aprile 1868 iniziano i lavori del primo molo che sarà intitolato alla principessa Margherita di Savoia, promessa sposa del Principe Umberto I.
Nel 1907 il Ministero approva il Piano regolatore del porto, con lavori per oltre un milione di lire finanziati per il 40% dallo Stato, il 30 % dalla Provincia, il 30% dal Consorzio dei Comuni. Da quel momento si avvia la costruzione del molo e del relativo faro verde. Nel 1920 occorrono 3,7 milioni di lire per completare la diga di Tramontana e la testata del faro.
Negli anni ’70, sono realizzati una serie di interventi per migliorare le strutture portuali, con il consolidamento della diga Tramontana, il dragaggio e il banchinamento del lato nord di cala Batteria e la sistemazione di Punta del Tonno.