‘Gozzovigliando’ in barca: come Venezia ha le sue gondole, così Monopoli ha i suoi ‘gozzi’
Nel 2013, Vincenzo Saponaro, maestro d’ascia e scrittore, propose un Museo del Mare per Monopoli, città marinara e dall’antica tradizione peschereccia. Tra i cimeli da accogliere anche i numerosi arnesi e attrezzi che servono per la lavorazione del ‘gozzo’, che è l’antica imbarcazione in legno che utilizzano i pescatori. Il gozzo è diventato il simbolo della città per i turisti del mondo.
Il gozzo, dal diatello ‘u vozz’, vanta numerose colorazioni in base al centro marino che le accoglie. A Monopoli sono blu e rosso, colori legati alla Madonna della Madia, santa protettrice la cui icona bizantina è conservata nella Cattedrale del centro storico. A Polignano sono verdi. Forse i gozzi sono retaggio della presenza veneziana a Monopoli.
“Un museo non ufficiale in realtà c’è già”, osserva Pierantonio Munno, ex assessore alle Attività Marinare, già presidente del Gac (Gruppo di Azione Costiera) “Mare degli Ulivi”. Una tappa obbligata è il laboratorio artigianale di Nicolò Lafronza, per i monopolitani è ‘Mèste Coline’ (Maestro Nicola). È come un museo del mare; una bottega che si trova nei pressi della spiaggia di Porta Vecchia, una balconata che si affaccia sul fossato del Castello.
Oggi si lavora affinché la tradizione non vada perduta. Munno è stato uno dei protagonisti durante l’attività politica e amministrativa di questa opera di recupero storico. Basti pensare alle numerose attività legate ai gozzi: ‘Gozzovigliando’ solo per citarne una con il suo palio dei gozzi. Evento che si tiene nelle domeniche di ottobre. “Una grande manifestazione di destagionalizzazione del turismo”, ricorda Munno. Gozzovigliando è nel programma dell’autunno prossimo.
A Monopoli ci si può imbarcare anche in escursioni a bordo dei gozzi con i pescatori che tirano i remi. Come Venezia ha le sue gondole, così Monopoli ha i suoi ‘gozzi’.