Giuseppe Girolamo cedette il posto di salvataggio durante il naufragio della Concordia
Un eroe senza medaglia. Alberobello porta nel cuore Giuseppe Girolamo. Dieci anni fa, il giovane musicista, cedette la sua scialuppa di salvataggio a una famiglia con bambina. Poco dopo naufragò con la Costa Condordia, per la quale lavorava animando le serate, a largo dell’Isola del Giglio. Giuseppe avrebbe compiuto 40 anni. Lavorava come batterista nell’orchestrina della nave. Gli alberobellesi lo ricordano come una persona normale: suonava, faceva il suo lavoro, che non era male, e non pensava di certo di trovarsi nel bel mezzo diun naufragio.
Quella sera, sul ponte, era rimasta una famiglia, con una bimba di pochi anni. Il giovane batterista non esitò un attimo e lasciò il posto sulla lancia di salvataggio facendo salire la bambina e i genitori.
Dieci anni dopo, il papà, Giovanni Girolamo, si chiede il perché: il perché suo figlio Giuseppe, giovane di 30 anni, di Alberobello, abbia ceduto il suo posto sulla scialuppa di salvataggio ad una mamma e a suo figlio, pur sapendo che per lui non ci sarebbe più stata salvezza. Di due cose Giuseppe era consapevole, spiega Giovanni: “Che quella era l’ultima scialuppa e che lui non sapeva nuotare”, ma lui, Giuseppe, “in quel momento tragico ha ragionato col cuore, ha donato la sua vita per salvare due persone”.
Giovanni non si dà pace: “Sì, l’ho riconosciuto, perché era un ragazzo introverso, ma buono di cuore, di animo, me lo ha dimostrato in varie occasioni della sua vita. Forse io quel coraggio non lo avrei avuto”.
“Sono orgoglioso di mio figlio. Vorrei abbracciarlo, ma non posso – conclude con l’emozione che gli strozza le parole in gola – mi manca tantissimo e prego per lui sempre, tutti i giorni, prego per la sua anima buona”.
Il sindaco di Alberobello, Michele Longo, alcuni giorni fa ha sollecitato nuovamente il buon cuore dei rappresentanti delle istituzioni: “Giuseppe merita il conferimento della medaglia al valor civile. Un gesto simbolico e doveroso nei confronti di un eroe generoso che ha sacrificato sé stesso per salvare il prossimo”.
“Dieci anni dopo, con orgoglio e con identica commozione, Alberobello piange il suo eroe, orgogliosa di annoverarlo tra i suoi cittadini più illustri, straordinario emblema di altruismo e generosità”, continua il sindaco augurandosi che “la nostra richiesta possa trovare accoglimento affinché Giuseppe Girolamo riceva finalmente il giusto merito per il proprio esemplare comportamento, modello di vita per ciascuno di noi”.
La mamma non chiede che gli sia intitolata una piazza o una via della città dei trulli. Chiede solo che il figlio sia conosciuto come esempio di civismo e altruismo per tutti.