Assessorato alla Cultura, Pubblica Istruzione, Turismo ed Integrazione
La via che conduce da Gioia a Santeramo in Colle ed adesso intitolata a Paolo Cassano, viene comunemente conosciuta ed individuata come la zona dell’Archeologia Industriale.
Lungo questa strada, infatti, ed anche nei dintorni della stessa, insistono dei veri e propri monumenti architettonici risalenti agli inizi del ’900 i quali – grazie alla lungimiranza ed al coraggio imprenditoriale delle Famiglie Cassano e Pagano – hanno lasciato alla nostra comunità un ingente patrimonio immobiliare non solo rilevante dal punto di vista delle strutture e dei grandissimi ambienti che li compongono, ma anche importanti dal punto di vista della memoria che ognuno di essi serba al proprio interno, a testimonianza di quanto grande sia stata l’intuizione delle due famiglie di imprenditori. Questi ultimi, infatti, investendo nell’industria dei distillati e del cognac “Fides” (i Cassano) e nell’industria molitoria (i Pagano), hanno lasciato veri e propri monumenti i quali, ancora a distanza di anni, continuano a raccontare una storia di intelligenze, lavoro e sacrificio.
I due grandi mulini a cilindri e pastifici a vapore insieme alle imponenti distillerie della nobile famiglia Cassano continuano a rappresentare per la nostra città vere e proprie icone di una economia coraggiosa ed illuminata che, per l’epoca, garantiva lavoro ed occupazione per decine e decine di operai impiegati all’interno degli antichi opifici.
Lungo la via per Santeramo svettano ancora le lunghe ciminiere dai cui vani motore degli stabili venivan fuori, da turbine e vecchi motori, fumi di scarico frutto del lavoro dei manovali dell’epoca. Triste, infine, la vicenda del Mulino Alfredo Pagano il quale, dismessa l’attività molitoria, dall’agosto del 1940 al gennaio del 1941 venne adibito a campo di internamento per ebrei; furono 59 gli internati alcuni dei quali per motivi di ordine militare, in seguito trasferiti in altri campi vicini pugliesi, altri invece purtoppo costretti alla segregazione ed alla morte all’estero in conseguenza delle assurde leggi razziali all’epoca in vigore.
Lucio Romano
Assessore alla Cultura
Comune di Gioia del Colle