Già nel 1910 i trulli di Alberobello divennero Monumento Nazionale
“I trulli di Alberobello rappresentano un sito di valore universale ed eccezionale in quanto sono l’esempio di una forma di costruzione ereditata dalla preistoria e sopravvissuta intatta, pur nell’uso continuativo, fino ai nostri giorni”. Con questa motivazione, il 6 dicembre del 1996, nella seduta del Comitato del Patrimonio Mondiale, svoltasi a Merida (Messico), l’Unesco inseriva “I Trulli di Alberobello” nella World Heritage List, lista delle meraviglie del mondo da tutelare e conservare. Qualche giorno dopo il Ministero degli Esteri nel comunicare la notizia, si congratulava con il sindaco, all’epoca il prof. Angelo Panarese, e con la città.
Ma come si è arrivati alla consacrazione mondiale? I trulli erano già stati oggetto di numerosi riconoscimenti nel tempo precedente. Già nel 1910 il governo emanò un decreto per eleggere Monumento Nazionale il Rione Monte di Alberobello. Nel 1930 fu elevato a Monumento nazionale anche il Rione Aia Piccola. Grazie a tali disposizioni governative i monumenti sono stati in seguito tutelati e preservati.
Nel corso del secondo mandato dell’Amministrazione Panarese, dopo un lungo percorso preparatorio di atti e sopralluoghi di emeriti architetti incaricati dall’Unesco per valutare ed approvare la candidatura di Alberobello per l’inserimento nella World Heritage List, giunse il favorevole responso.
Il sindaco Longo: “Patrimonio di umanità”.
“Il riconoscimento Unesco ha sublimato l’essenza della nostra Comunità – dice il sindaco Michele Longo –. Alberobello è patrimonio dell’umanità, ma anche di umanità come amiamo sempre ripetere, perché il nostro impegno quotidiano è sempre stato e deve continuare ad essere quello di incarnare con comportamenti concreti i valori propri dell’Unesco: l’accoglienza, l’apertura al mondo, la pace, la fratellanza. Allo stesso tempo l’impegno istituzionale di noi amministratori deve essere quello di coinvolgere sempre la nostra Comunità nelle attività, rinnovando ogni momento i sentimenti di ospitalità. Il riconoscimento Unesco è una responsabilità che avvertiamo in maniera molto forte. Vivere ad Alberobello e orientarne lo sviluppo ci spinge a dare sempre qualcosa in più proprio perché abbiamo gli occhi del mondo puntati su di noi. Questo riconoscimento non è solo un anniversario simbolico, è l’affermazione concreta di un modello identitario: i trulli rappresentano la nostra forza nel non arrendersi, la forza di una Comunità operosa, volenterosa che, con pazienza, ha costruito una meraviglia unica al mondo di cui siamo ogni giorno fieri e orgogliosi”.