L’Associazione che organizza numerosi eventi, tra i quali Il Presepe Vivente, è una realtà solida e sinergica con il territorio
“Da Betlemme a Gerusalemme” è il suo nome, arrivando dritto al cuore della Puglia e di Alberobello, e un viaggio lungo 52 anni è quello che ha percorso il Presepe Vivente tra i trulli. Un viaggio che racconta la storia e l’attualità del mondo, organizzato e portato in scena, appunto, dall’Associazione “Da Betlemme a Gerusalemme”, in sinergia con la comunità guanelliana della parrocchia di Sant’Antonio, ispirata a don Luigi Guanella. Proclamato santo da papa Benedetto XVI nel 2011, accompagna con la sua opera e il suo spirito, i valori espressi dall’Associazione e dalla comunità parrocchiale alberobellese. Valori all’insegna della carità, della generosità e dell’accoglienza.
Il Presepe Vivente
Il Presepe Vivente si appresterà a spegnere le 52 candeline i prossimi 26, 27, 28 e 29 dicembre, nella splendida zona dell’aia Piccola, forte delle migliaia di visitatori prenotanti di ogni edizione.
Particolare attenzione viene rivolta ai giovani e agli anziani, che appaiono tra figuranti e organizzatori, e coinvolge soprattutto i capostipiti degli antichi mestieri che si stanno perdendo nella contemporaneità, per portarli in scena durante la manifestazione. Artigiani, cestai, arrotini, falegnami, piattai, seggiai e tanti altri professionisti che, un tempo, reggevano l’economia locale e che, forse, oggi, si stanno riscoprendo essenziali.
Con il Presepe Vivente, si vuole, quindi, anche tramandare questo immenso e inestimabile capitale umano, accanto alla cura della scrittura delle scene così come alla realizzazione dei costumi e delle scenografie, nonché alla predisposizione delle luci e della comunicazione.
Giovani e meno giovani, tutti insieme per un evento importante per l’intero territorio regionale e nazionale.
La Passione Vivente
Ecco un’altra iniziativa che gli oltre cento soci, che si sommano alle numerose maestranze e ai cittadini operosi, mettono in campo da molto tempo.
Il prossimo 15 aprile, venerdì Santo, pandemia permettendo, si rinnoverà, sul piazzale Biagio Miraglia, l’atteso appuntamento con la Passione Vivente, giunta alla sua 45esima edizione. Il tema di quest’anno sarà quello della Bellezza dell’amore di Dio che ci salva da tutto ciò che può uccidere le nostre esistenze.
Anche in questo caso, coinvolgendo numerosi cittadini, ragazzi e anziani, l’iniziativa si fa importante strumento di crescita spirituale, culturale, sociale e umana e, al tempo stesso, ulteriore occasione di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale di Alberobello e della Puglia.
Tracce di Donna
Tracce di Donna, invece, è uno spazio aperto di dibattito su tematiche legate all’importante ruolo delle donne nel mondo , con ospiti affermate nei vari campi: dallo sport al cinema, dallo spettacolo all’imprenditoria. Negli anni si sono viste ad Alberobello figure del calibro di Tosca, cantautrice e attrice. Ma anche Lina Sastri, Rosanna Banfi, Agnese Moro. Gli eventi si tengono a marzo, in concomitanza con la festa della Donna e diventano anche occasione per premiare donne di Alberobello che hanno tracciato percorsi nuovi in cui altre donne e l’intera comunità hanno posto i propri passi. Quest’anno è stato rinviato a causa della crisi sanitaria dalla quale stiamo cercando di uscire. La prossima ospite sarà l’attrice Sabrina Impacciatore.
Il Presepe di Luce
A tutto questo filone di eventi si è aggiunto, quest’anno, per la sua prima edizione, il Presepe di Luce, sempre nella bellissima Aia Piccola, dalla prima domenica di Avvento fino al 2 febbraio, giorno in cui la tradizione vuole che vengano smontati i presepi in casa. Il Presepe di Luce, concepito in occasione del cinquantenario del Presepe Vivente, è un’ulteriore occasione per “illuminare” strade, menti e cuori, grazie a installazioni luminose, realizzate con la tecnica delle luminarie, e per valorizzare quel patrimonio inestimabile che i trulli rappresentano e che, da 25 anni, è patrimonio dell’umanità.
La Luce di Betlemme e i valori della comunità
La “luce” è, quindi, l’elemento spirituale e valoriale che accompagna le attività associative e pastorali. Quella luce si è accesa tanti anni fa, in occasione del tema di una delle edizioni del Presepe Vivente che era appunto “la LUCE ”. In quell’occasione, l’Associazione “Da Betlemme a Gerusalemme” scoprì che molte comunità di scout d’Italia e di tutto il mondo ogni anno organizzano una staffetta di pace. Dal santuario di Betlemme prendono la Luce della PACE, che arde nel cuore della Chiesa della Natività, e la portano in giro per il pianeta, come dei veri e propri tedofori di pace.
Questa fiamma si sprigiona da una lampada ad olio che arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le nazioni cristiane della Terra.
Dal 1986 gli scout viennesi hanno deciso di collaborare alla distribuzione della Luce della Pace, mettendo così in pratica uno dei punti chiave dello scoutismo, ossia l’amore per il PROSSIMO, espresso nella “Buona Azione” quotidiana.
Da quella data, di anno in anno sono cresciuti sempre di più la partecipazione e l’entusiasmo per la consegna della “Luce della Pace” tramite i vari gruppi scout di tutto il mondo.
L’Associazione “Da Betlemme a Gerusalemme” coinvolse il gruppo scout di Alberobello e, ancora oggi, poco prima di Natale, viaggiano fino alla città palestinese per portare questa fiamma anche ad Alberobello, un fuoco di pace in mezzo all’incanto dei trulli.
Tracce di pace:accendiamo la speranza!
Inevitabile, quindi, il dar vita a un’altra bella iniziativa, che trova ulteriore significato nell’impegno per la pace nell’attuale conflitto Russo-Ucraino, ma che vuole essere gesto simbolico per la costruzione della pace in ogni luogo e in ogni tempo, partendo da una comunità piccola, come quella di Alberobello, popolata di sorelle e fratelli che si rispettano e si aiutano reciprocamente.
In questa occasione, l’Associazione “Da Betlemme a Gerusalemme” ha, infatti, coinvolto le diverse realtà associative, istituzionali, culturali e sociali del territorio. Tutti insieme, a sostegno dei più bisognosi e degli oppressi, accendendo una luce di speranza, nella piazza principale del paese, dove arderà per sempre, ai piedi di un ulivo, e che verrà alimentata da tutta la comunità che troverà in quella luce anche un ulteriore motivo per restare unita e superare ogni piccolo e grande conflitto.